EFFETTI COLLATERALI IN ONCOLOGIA

Nonostante i progressi dell’Oncologia negli ultimi decenni, in particolare riguardo alla metodiche di diagnosi precoce e alla conseguente possibilità di trattamento di forme iniziali di malattia, l’esperienza quotidiana della maggior parte dei pazienti e delle loro famiglie è devastante. Quotidianamente vediamo presso il nostro Centro malati sottoposti a terapie inutilmente aggressive per patologie già di per sé note per essere scarsamente sensibili al trattamento con chemioterapici, e per di più diagnosticate già in fase molto avanzata. L’utilizzo prolungato della chemioterapia produce infatti effetti devastanti sul sistema immunitario, aprendo la porta alle infezioni opportunistiche. Alopecia, infezioni fungine (ad esempio da Candida), mucositi, cardiotossicità , insufficienza renale, neurotossicità sono solo alcuni dei possibili effetti collaterali. Anemia, leucopenia e piastrinopenia sono effetti collaterali estremamente comuni nella maggior parte dei protocolli di chemioterapia. Sintomi gastrointestinali quali anoressia, nausea, vomito e diarrea peggiorano ulteriormente la qualità di vita del paziente neoplastico. Approcci terapeutici complementari innovativi, quali l’ipertermia, la stimolazione immunitaria, la terapia chelante, il supporto nutrizionale e l’agopuntura possono modificare radicalmente la risposta del paziente ai trattamenti citostatici sia in termini di efficacia che in termini di tolleranza al trattamento.

L’IPERTERMIA è una metodica di trattamento delle neoplasie basata sull’aumento della temperatura dei tessuti ammalati o dell’intero organismo ottenuta mediante differenti tecnologie ( ad esempio radiofrequenze o raggi infrarossi). Numerosissimi studi clinici ne documentano l’efficacia, da sola o in associazione alla che mio e/o radioterapia, nell’indurre regressione tumorale. Quando le cellule tumorali sono esposte, per un periodo di tempo opportuno, a temperature di 43-44°C subiscono un danno irreversibile che, con la mediazione del sistema immunitario, ne determina l’apoptosi (= morte cellulare). La sensibilità delle cellule tumorali al calore dipende in parte dall’assetto genetico delle cellula stessa e in parte dalle condizioni del micro-ambiente in cui la cellula tumorale si sviluppa. I capillari neoformati in maniera autonoma dal tumore per accrescersi sono infatti sempre insufficienti alle sue esigenze nutrizionali; ne consegue che a livello delle cellule tumorali vi sia sempre una carenza relativa di ossigeno, glucosio e altri nutrienti. Questo spiega come mai le cellule che crescono lontano dal sistema vascolare del tumore siano generalmente chemioresistenti (non vengono raggiunte da concentrazioni sufficienti del farmaco) e radioresistenti (le radiazioni ionizzanti utilizzate in radioterapia sono più efficaci in presenza di alte concentrazioni di ossigeno). Queste cellule, tuttavia, sono estremamente sensibili al danno da calore.

Per ulteriori informazioni: www.ipertermia.org